martedì 18 febbraio 2014

COMUNICATO STAMPA

In riferimento al problema della presenza di Lepri non autoctone (Lepus europea), in sovrannumero in particolare nel Parco regionale “Saline e stagni di Punta della Contessa”, Legambiente è presente insieme alle istituzioni, ad altre associazioni ambientaliste e di categoria, in un tavolo tecnico coordinato dall’ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione Ambientale). Il sovrannumero di lepri sta costituendo un serio problema all’agricoltura in area parco, con il rischio di abbandono dei campi e del conseguente depauperamento dei suoli. Legambiente, da sempre convinta che il problema della presenza sia dovuto alla continua immissione della suddetta specie nell’intero territorio provinciale ed anche in località non lontane dall’area parco, è riuscita, nel Tavolo Tecnico, ad ottenere la sospensione dell’annuale immissione da parte dell’ATC negli agri comunali di Brindisi, Torchiarolo e San Pietro Vernotico, come azione preventiva al fenomeno del sovrannumero. Questa azione costituisce un passaggio parallelo ad altre attività previste dal Tavolo Tecnico, ovvero la cattura di 103 lepri, previo censimento, l’adozione di reti idonee su aree perimetrali, l’allontanamento mediante metodi olfattivi, tutte finalizzate a risolvere il problema, creato nel tempo dall’ATC, e contenere il numero di esemplari a vantaggio degli ecosistemi naturali ed agricoli presenti nel parco. Tutte le azioni erano volte ad evitare l’abbattimento selettivo, previsto dalla Legge Quadro sulle Aree Protette. Dispiace constatare che azioni quali improvvisi ricorsi al TAR contro alcune azioni condivise, con conseguente  sospensiva temporanea, possano favorire possibili adozioni drastiche (l’abbattimento selettivo) che Legambiente avrebbe voluto evitare. Legambiente, da tempo impegnata con i suoi volontari nella difesa e nella valorizzazione dell’area insieme ai vari stakeholder presenti (agricoltori in primis) auspica una collaborazione più propositiva da parte di tutte le parti presenti al tavolo tecnico.

giovedì 6 febbraio 2014

COMUNICATO STAMPA
Apprendiamo dell’esito dell’incontro fra Amministrazione Comunale e Sindacati svoltosi questa mattina sulla questione energetica a Brindisi. Prendendo atto delle dichiarazioni dei lavoratori, Legambiente, da sempre a difesa di lavoratori, salute ed ambiente, ricorda che i problemi ambientali,  sociali ed economici dipendono esclusivamente dalla gestione maldestra tenuta da Edipower. Le questioni ambientali e lavorative legate alla centrale Brindisi Nord sono state discusse nel convegno dello scorso 5 aprile “Proposte per una economia sostenibile”, durante il quale Legambiente ha avanzato una proposta seria e scientificamente testata di riconversione della centrale Brindisi Nord ad alimentazione termodinamica, che, all’interno di un Distretto dell’energia rinnovabile, consentirebbe ai lavoratori di rimanere all’interno della struttura ed al contempo una produzione da fonte rinnovabile, come avviene già nella centrale “riconvertita” di Priolo,
Il progetto di co-combustione di carbone e CSS presentato da Edipower-A2A presenta gravissime criticità che Legambiente ha prontamente evidenziato nelle osservazioni inviate al Ministero.

Come già chiesto nel Consiglio Comunale del 24 gennaio scorso, attendiamo di sapere se Comune e Provincia hanno presentato le osservazioni e se la Regione Puglia, così attiva sulla questione TAP, ha presentato il proprio parere obbligatorio attraverso la consultazione nella Commissione VIA regionale.