martedì 25 marzo 2014

lavori nel centro di Brindisi




Siamo costretti ad evidenziare, ancora una volta, i danni che vengono prodotti nel rifacimento di sedi stradali nel centro storico di Brindisi.
Dopo le tante, inascoltate, segnalazioni fatte sugli interventi operati sul lungomare Regina Margherita, là dove, oltre al “tombamento” dell’area archeologica rinvenuta, sono state malamente rimosse ed in gran parte trasportate altrove (non si sa precisamente dove) chianche e pietre laviche, da pochi giorni sono iniziati i lavori sul piazzale Lenio Flacco e non appaiono affatto rispettate le prescrizioni fornite dalla Soprintendenza, in questo caso puntuali, relative alla accorta rimozione, alla numerazione ed alla ricollocazione nello stesso sito delle basole.
Procedono anche i lavori di rifacimento del sedime stradale di via Tarantini e di via Santa Barbara, che si vanno estendendo alle vie limitrofe. La Soprintendenza ha disposto il rifacimento dell’incredibile passaggio pedonale realizzato alternando chianche e pietre laviche. Indubbiamente l’opera creava un inaccettabile contrasto con l’equilibrato intreccio preesistente tra chianche e pietre laviche, ma “l’azione riparatrice” non ha affatto ristabilito tale equilibrio ed ha lasciato intatta la frattura estetica ed architettonica, oltretutto presente in altri punti, nel riposizionamento soprattutto delle pietre laviche.
L’intera opera richiede una verifica da parte dei tecnici comunali rispetto alla regolare e più efficace esecuzione, anche, per esempio, rispetto al convogliamento delle acque piovane, ma principalmente da parte della Soprintendenza in rapporto alla corretta salvaguardia di un tessuto viario storicio e di assoluto pregio architettonico, immediatamente estendendo tale intervento ai nuovi lavori in corso su piazzale Lenio Flacco e sulle vie che incrociano via Tarantini e via Santa Barbara, prima che danni (ed eventuali reati da segnalare all’Autorità giudiziaria) possano essere provocati e portati a conseguenze ulteriori.
Direttivo Legambiente Brindisi