L’ennesimo grave episodio di
sfiammamento della torcia della Versalis, avvenuto in un giorno di assoluta
calma di vento e di persistenza della nuvola nera inquinante sulla città di
Brindisi, ha la necessità di essere valutata per la gravità che assume nella
frequenza degli episodi; né i periodici rapporti effettuati da ARPA sui singoli
episodi possono essere sufficienti a garantire la mancata contaminazione delle
matrici ambientali e le valutazioni di ordine sanitario in termini di
“morbilità”.
La
frequenza degli episodi necessita dell’apertura della procedura autorizzativa
di AIA, Decreto 2011/0000514 del 16/09/011, con la quale la Polimeri Europa Spa (oggi Versalis); tale Decreto,
infatti prevede tutta una serie di prescrizioni che devono essere assolte entro
i termini previsti.
Versalis ha ottemperato a parte
delle richiamate prescrizioni ottenendo dal Comitato, all’uopo preposto dal
Ministero dell’Ambiente, che le “modifiche” strutturali proposte “non
sono sostanziali” per la riapertura della procedura di AIA.
Legambiente ritiene, considerato
quanto riportato nel Decreto autorizzativo AIA, che la frequenza degli episodi
di combustione in torcia e di sfiammamento, debbano essere oggetto di
riapertura della richiamata procedura di AIA e ciò sia per lA verifica della tipologia
dei gas/rifiuti immessi in torcia che del monitoraggio delle emissioni.
Il Comune d Brindisi e la Provincia
hanno partecipato alla Commissione di valutazione dell’AIA proposta dall’allora
Polimeri Europa Spa ed il cui controllo è stato affidato ad ISPRA; a questa
ultima (ISPRA) i richiamati Enti, anche in virtù delle relazioni effettuate da
ARPA e dei riconosciuti incrementi di “benzene”, si ritiene debbano fare
richiesta di “riapertura della procedura di AIA” in maniera tale che questa
possa essere soggetta alla valutazione pubblica e possa garantire la non
contaminazione delle matrici ambientali e della salute pubblica.
Particolare riferimento va fatto in
merito ai “periodi transitori d’esercizio”,
al monitoraggio a “bocca di torcia”
ed allo smaltimento dei residui della produzione (rifiuti) non a norma con gli standard di qualità.
Un ulteriore intervento dovrebbe
essere fatto, sempre dai richiamati Enti, nei confronti di ARPA e del sistema
di visualizzatione nel sito del DAP di Brindisi, dei dati registrati dalle
centraline che, molto spesso impediscono la rappresentazione pubblica dei
risultati del monitoraggio orario e giornaliero.
prof.
Francesco Magno
consulente
nazionale Legambiente