lunedì 13 ottobre 2014

Legambiente: «È paradossale che in presenza di un’area di massima tutela la Regione non abbia effettuato la Valutazione d’Incidenza Ambientale»

Bari, 13 ottobre 2014                                                                      Comunicato stampa
Scarichi a Torre Guaceto

Il Ministero dell’Ambiente scrive alla Regione Puglia sulla Valutazione di Incidenza Ambientale


 Legambiente: «È paradossale che in presenza di un’area di massima tutela la Regione non abbia effettuato la Valutazione d’Incidenza Ambientale»

Dopo il sopralluogo del Reparto Ambientale Marino del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto, la Direzione Generale per la Protezione della Natura e del Mare del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ha scritto alla Regione Puglia chiedendo di acquisire gli atti della Valutazione d’incidenza effettuata sull’autorizzazione provvisoria allo scarico nel Canale Reale. Com’è noto, la inderogabile procedura deve essere effettuata per tutti quei progetti che possono avere incidenze significative sullo stato di conservazione di habitat e specie di interesse comunitario appartenenti alla Rete Natura 2000.

«Ci chiediamo come mai - precisa Francesco Tarantini, presidente di Legambiente Puglia la Regione Puglia non abbia mai attivato la procedura di Valutazione di Incidenza Ambientale sullo scarico temporaneo delle acque nel Canale Reale, sito di interesse comunitario nonché zona di massima tutela dell’area marina protetta di Torre Guaceto. Oggi, anche in virtù dell’incontro tenutosi lo scorso 7 ottobre presso la Presidenza della Regione Puglia al quale abbiamo partecipato, riteniamo quanto mai urgente realizzare, in attesa dell’entrata in esercizio della condotta sottomarina, le trincee disperdenti quale recapito alternativo, e non complementare, a quello di Canale Reale».

Da anni l’associazione ambientalista, attraverso i prelievi effettuati nell’ambito della campagna Goletta Verde, denuncia il cattivo stato di salute di Canale Reale, un pericolo serio per la biodiversità dell’Area Marina Protetta di Torre Guaceto, e ribadisce la necessità di trovare una soluzione definitiva al problema degli scarichi con la realizzazione della condotta sottomarina.

«Tuttavia non possiamo non accogliere con favore - continua Tarantini - l'entrata in esercizio del depuratore consortile di Carovigno che riduce a dieci il numero di impianti che scaricano direttamente in falda con gravi danni per la stessa. A tal riguardo si ricorda che, proprio alla vigilia della stagione balneare, l’Unione Europea ha avviato una nuova procedura di infrazione ai danni dell’Italia per il mancato rispetto della direttiva comunitaria sul trattamento delle acque reflue urbane. Dopo già due condanne a carico del nostro Paese, che hanno coinvolto anche agglomerati pugliesi (tra cui San Vito dei Normanni, ndr), l'attuale procedura di infrazione ne coinvolge 37 per un totale di 2milioni e cinquecento abitanti equivalenti».

domenica 12 ottobre 2014

PULIAMO IL MONDO 2014

Si è svolta nella mattinata di domenica  12 ottobre 2014 sul piazzale sottostante il Monumento al Marinaio  a Brindisi l’iniziativa “Puliamo il mondo  - Clean up the world 2014” promossa da Legambiente Brindisi, che lamenta lo stato di incuria in cui versa questo importante monumento del porto di Brindisi.
I volontari di Legambiente, che hanno ripulito il piazzale (anche con il supporto della Monteco) ed aperto al pubblico il sacrario, denunciano l’assenza di controllo del piazzale, frequentato da numerose autovetture e motocicli dal momento che manca (perché asportato) il cancello di ingresso da via T. Minniti, e suggeriscono, oltre al ripristino dello stesso, il posizionamento di cestini per incentivare i frequentatori dell’area a non abbandonare i propri rifiuti.

Il Monumento al Marinaio, inoltre, è da tempo chiuso al pubblico ed ai turisti, presenti numerosi in questi giorni in città: dispiace constatare che, per una città che dichiara di voler volgere il proprio futuro verso il settore turistico e lo sviluppo della “Città d’acqua”, sia chiuso questo prezioso monumento che permette anche di vedere dall’alto Brindisi ed il suo porto. Siamo fiduciosi che l’Amministrazione Comunale sarà attenta a prendere atto dei suggerimenti forniti. 




giovedì 9 ottobre 2014

PULIAMO IL MONDO 2014


Legambiente organizza, domenica 12 ottobre 2014 dalle 9.30 alle 12 sul piazzale del Monumento al Marinaio a Brindisi, “Puliamo il mondo 2014”. Riprendiamoci la città, Brindisi è di tutti...

giovedì 2 ottobre 2014

accolto il ricorso del Comune di Torchiarolo

COMUNICATO STAMPA
Il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Torchiarolo contro la sentenza del TAR Lecce in merito alla controversia relativa agli sforamenti di PM10 nella centralina di via Don Minzoni nella cittadina della provincia di Brindisi.
Il Consiglio di Stato ha disposto, sospendendo la sentenza opposta, che il Tribunale Amministrativo svolga il giudizio di merito per accertare se gli sforamenti siano legati alle emissioni della combustione di biomasse nei caminetti delle abitazioni di Torchiarolo o alle ceneri ed alle polveri di carbone della vicina centrale termoelettrica.
Legambiente, che ha trovato singolare la sentenza del TAR che afferma che la ricerca degli isotopi del carbone non sarebbe dirimente rispetto alla fonte, andando ben al di là di quanto richiesto nel ricorso del Comune di Torchiarolo e di quanto motivabile in una sentenza non di merito, accoglie con favore la sentenza del Consiglio di Stato e ribadisce che la stessa ARPA,congiuntamente all’Università del Salento, nell’ambito dell’Analisi di Rischio ambientale e sanitaria sviluppata sui terreni posti in adiacenza al nastro trasportatore ed al carbonile della centrale Enel di Cerano, ha effettuato l’analisi del bioaccumulo dell’arsenico nella catena trofica, attraverso l’uso dell’isotopo stabile 13C.
Questa analisi, che Legambiente ha indicato nelle osservazioni al Piano di Risanamento del territorio di Torchiarolo redatto dalla Regione Puglia, porta oggettivamente alla fonte emittente e chiunque cerchi la verità e non sia condizionato da preconcetti ed interessi di parte non può che rimettersi al risultato di tale ricerca.
All’assessore regionale Nicastro, al quale ricordiamo che il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso del Comune di Torchiarolo, chiediamo di attendere l’esisto del giudizio di merito del TAR nell’interesse della salute della collettività  e della tutela dell’ambiente, diritti di cui egli stesso non può che essere portatore.
                                               Direttivo Legambiente Brindisi


TAP: proposte serie e non demagogiche.


Ho scritto, più volte, che la strategia energetica nazionale (S.E.N.), approvata dal Governo Monti in limine mortis, “approfittando” dello scioglimento del Parlamento, disegna scenari per nulla realistici per giustificare, fra l’altro, l’aumento dei consumi di gas in Italia del 6% entro il 2020. Oggi 30.000 Mw di impianti a ciclo combinato, utilizzanti il metano come combustibile, sono in profonda crisi o in riserva, il 40% dei consumi finali sono coperti da fonti rinnovabili e l’Unione Europea ha fissato l’obiettivo dell’80% entro il 2050 nella “Energy Road Map”. Il gasdotto TAP è importante per ottenere una diversificazione delle fonti di approvvigionamento, ma quanti parlamentari salentini hanno chiesto ed ottenuto la revisione della S.E.N. che tanto incide nel definire strategico il gasdotto?
Mi risulta che l’approdo a San Foca – Melendugno sia stato mutato rispetto all’ipotesi iniziale: ma quanti rappresentanti politici ed istituzionali salentini sono intervenuti, nella fase di esame della fattibilità dell’opera, per chiedere la valutazione di più siti nell’area prescelta? Quanti hanno chiesto di avere una fase di scooping, partecipata e tecnica, da cui far scaturire la procedura di valutazione d’impatto ambientale sitospecifica (sull’unico sito individuato) ed anche l’ opzione zero (il diniego alla fattibilità), ovviamente sorretta da argomentazioni tecnico – scientifiche, prevista dalle disposizioni di Legge? Dico e ribadirò in seguito che siti molto distanti fra loro non possono appartenere ad uno stesso progetto, in ragione dei diversi percorsi e delle diverse criticità e dei diversi indicatori analitici.
Queste considerazioni le ho manifestate quando, in fase di fattibilità, si discuteva soltanto su un sito e non si è aperto alcun confronto istituzionale che anticipasse e, quanto meno, condizionasse la presentazione del Rapporto di Impatto Ambientale.
Ho più volte precisato che la richiesta di giudizio di compatibilità ambientale e l’intera procedura V.I.A. sono sito specifici e che gli spazi in questa fase sono quelli delle osservazioni e dei pareri istituzionali non vincolanti (quello della Regione Puglia, ma anche quello del Ministero per i Beni e le attività culturali ed il turismo). È in questa fase che studi, analisi, argomentazioni tecnicamente supportanti osservazioni e pareri istituzionali hanno finito con il passare in secondo ordine rispetto a levate di scudi, a volte fin troppe demagogiche ed elettoralistiche, ma soprattutto ad un indegno scaricabarile verso il territorio brindisino, evidentemente considerato politicamente più debole.
Tutte le ipotesi di siti indicati sono privi, fra l’altro, di qualsiasi serietà scientifica (escluse già in analisi comparative con il sito di San Foca – Melendugno) o sono addirittura ridicole (quali quelle del “Casale”, quartiere residenziale che si affaccia nel porto interno di Brindisi, ed anche di “Micorosa”, area in cui rifiuti pericolosissimi, non rimovibili, saranno tombati, rendendo impossibile la realizzazione di opere comunque a rischio di incidente rilevante).
Francamente il giudizio di compatibilità ambientale favorevole della commissione V.I.A. nazionale e l’emesso decreto del Ministro Galletti, in questo contesto, erano prevedibili, anche perché Renzi vuol dimostrare che il suo è il Governo del fare e crede nella strategia energetica nazionale che ben poca opposizione politica ha avuto.
Regione Puglia ed istituzioni locali interessate potrebbero, nell’ambito del procedimento in corso (che, lo ripeto, è sitospecifico, per quel che riguarda l’approdo, su San Foca – Melendugno), verificare se le prescrizioni o le omissioni offrano elementi ostativi rispetto all’autorizzazione unica.
Quel che è inammissibile, giuridicamente ed eticamente, è cercare di introdurre nel procedimento siti alternativi, il che non allontanerebbe l’impianto da San Foca – Melendugno, ma aprirebbe soltanto ulteriori conflitti e non può che essere fonte di conflitto la proposta formulata al viceministro Devicienti da rappresentanti autorevoli regionali del PD, i quali hanno chiesto di esaminare l’approdo a Cerano, accampando come fantomatica giustificazione l’improbabile alimentazione a metano di uno o due gruppi della Centrale di Brindisi Sud. Perché questi esponenti del PD non chiedono invece, l’apertura della tanto annunciata “Vertenza Brindisi” e l’altrettanto annunciata drastica riduzione del carbone combusto, peraltro ben conoscendo i lavori in corso di copertura del carbonile, di dichiarata ambientalizzazione degli impianti e di realizzazione di filtri a manica. In ogni caso gli abitanti di Brindisi, Città “martoriata” per Nichi Vendola, hanno già mostrato nel caso del rigassificatore come sappiano difendere il proprio territorio e la propria dignità.
                                 Doretto Marinazzo

                     Consigliere Nazionale Legambiente